Beauce. Riflessioni su paesaggio e territorio
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Enrico Fontanari
“Per denominare l’emozione estetica che Gargantua prova nel vedere un paese trasformato in qualcosa (en campaigne) che a lui pare bello, Rabelais non dispone ancora della parola paesaggio, e allora si inventa Beauce. L’origine del concetto di paesaggio è legata a questo rapporto emotivo con il paese, alla sua osservazione attraverso un filtro culturale che lo fa vedere come un qualcosa di valutabile esteticamente.
Nel rapporto tra paesaggio e territorio, l’azione di questo filtro culturale può essere esercitata dal progetto. I testi presenti in questo volume sviluppano alcuni spunti tematici, e problematici, in questa direzione. Sono una raccolta di voci diverse, declinate intorno ad alcune parole chiave quali paesaggio, progetto e territorio (…)” (dall’introduzione di Enrico Fontanari)
INDICE
Introduzione
Dal paesaggio al paese
di Enrico Fontanari
Segni brevi segni lunghi
di Alberto Bertagna
Impasti
di Paolo Ceccon
Territori allo specchio
di Sara Marini
Paesaggi tra le parole
di Laura Zampieri
Mine is bigger
di Roberto Zancan
Note bibliografiche
In appendice: Esercizi al margine. Esito del concorso organizzato tra gli studenti che hanno seguito il Laboratorio di Sintesi Finale su “Margine, Paesaggio, Progetto. Progettare il paesaggio della gronda lagunare” (Facoltà di architettura dell’Università IUAV di Venezia, autunno 2004)
Informazioni aggiuntive
ISBN | 88-86729-77-4 |
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formato | 15 x 21 cm |
pagine | 120 |